venerdì 27 dicembre 2019

GESÙ NAZARENO O NAZIR?

NAZARENO
Gesù viene chiamato anche il Nazareno, nel suo vangelo Matteo ci dice che, dopo la fuga in Egitto al suo ritorno, la Sacra Famiglia non volle fermarsi a Betlemme per paura del successore di Erode e si recarono nella regione della Galilea" in una città chiamata Nazaret perchè si adempisse ciò che è stato detto dai profeti: Sara chiamato Nazareno" (Mt 2,23). Contrariamente a quanto scrive Matteo però non esiste alcuna profezia di tale tenore nel testo biblico. Ben sappiamo quanto vengano i testi evangelici spesso rafforzati, anche in maniera ambigua come la presente, con profezie per provare la discendenza messianica del Cristo.
Ma questa profezia aveva a che fare con un eletto, un Nazir (virgulto) o un nazar (preservato), ma ben sappiamo che esisteva una pratica di persone consacrate chiamate Nazirei, un voto che chiedeva ai suoi addetti di non bere vino, dal mangiare o bere qualsiasi sostanza che contenga traccia d'uva, di radersi i capelli e di non toccare cadaveri. Alcuni son famosi: Sansone, Samuele, Giovanni il Battista... Ma Gesù beveva il vino, si pensi all'eucaristia, oppure quando la gente lo critica e disse di lui che è un beone (Mt 11,18-19). Paolo viene accusato di essere il "capo della setta dei Nazorei" nel mondo semitico (i greco-romani li hanno chiamato cristiani), ma qui entra in gioco allora il movimento degli iniziati: il Nazira, termine che indica uno status iniziatico collegato a una sapiente e misteriosa fratellanza. Quando Luca ci racconta dell'episodio di Gesù tra i dottori si potrebbe ben intendere che Gesù appartenesse a qualche comunità iniziatica a cui era loro sottomesso e con loro cresceva in sapienza e grazie (Lc 2,51). Tante cose su Gesù lasciano pensare che abbia fatto parte di un gruppo o setta ebraica e i Nazareni facevano parte degli Esseni: comunità monastiche che conducevano vita isolata ed eremitica. 

Nell’induismo il corrispondente del Nazir è il Muni che appare nel Rig Veda col significato di “ispirato, toccato dall’impeto o dall’ardore per Dio”, dunque un asceta, un uomo santo, che ha fatto voto di silenzio e si concentra esclusivamente sull’Atman (il Sé). Siddharta (Buddha) era un Muni degli Sakya (Sakyamuni). Gli ebrei non contemplano la castità invece gli esseni sì, per i Nazirei ricercavano la condizione di androigini, l’unione dei princìpi maschio e femmina, facendosi crescere i capelli. Era il segno eminente della loro condizione di “continenza volontaria” come ci mostra Gesù stesso in Matteo 19.12 parlando degli Eunuchi per il Regno dei Cieli. 
I rastafariani sono stati ispirati dalla Bibbia e vedono il voto di nazireato come una raccomandazione di Dio a lasciar crescere i capelli lunghi, ma non tutti i rastafariani sono nazirei e quindi non tutti portano i capelli rasta (dreadlocks), anzi la decadenza è arrivata quando i capelli rasta sono diventati una moda, per cui oggi molti sono rasta soltanto nella pettinatura ma non appartengono alla fede dei rastafariani. 

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