giovedì 2 gennaio 2020

Chi ha inventato Gesù è un vero Cristo

PREMETTO ... Amo Gesù (per me un genio, un uomo vero, un santo, un illuminato, un modello di vita) ma non sono cristiano, non sono cattolico, non sono buddista, non sono musulmano, non sono paolinista, non sono ebreo, non sono protestante... ecc, io SONO un essere umano e basta. Spesso le etichette servono per dimenticarci di essere se stessi, per imporci agli altri e farci accettare non per quello che siamo ma per quello che ABBIAMO.. abbiamo un gruppo, una religione numerosa, un club, una comitiva, un partito o ideologia potente, abbiamo persino un Dio o una fede. AVERE una fede spesso è il modo più inconscio e sottile per dimenticarsi di Dio e del prossimo (quanti si dedicano ad amare solo Dio perchè non riesco più ad amare il prossimo e tanto meno se stessi!). Gesù si è incarnato (fattosi CARNE, cioè PRATICA e non teoria), non è un fantasma come tante religioni che dicono ma non fanno, tutto ciò che non si incarna è falso, quindi anche le teorie per quanto belle rimangono parole e il verbo non si è fatto Sostantivo, ma carne, vita, realtà, questa è l'essenza di un messaggio spesso tergiversato e manipolato: Dio è la vita, si fa esistenza ogni giorno che tu nasci alla consapevolezza. Dio non è religione ma relazione, Dio non ha religione ma esperienze vitali.

mercoledì 1 gennaio 2020

Religione vs Spiritualità

RELIGIONE O SPIRITUALITÀ ?
La religione è basata sul fare l'esperienza di un altro, la spiritualità è basata sul fare la propria esperienza. Nella religione tu finisce per essere soggetto ad un dio, nella spiritualità tu non finisci mai, sei sempre alla ricerca della divinità che ti porti dentro, sei quindi libero, mai soggetto. La religione ti incute dietro la paura con l'inferno e fai di tutto per non andarci, la spiritualità ti da il coraggio di vincere la paura del tuo inferno interiore e ti dà la forza di uscirne fuori, dunque il vero essere spirituale parte dall'inferno, ci è già stato, è comprensivo, la sua misericordia nasce dall'inferno vissuto e non dal cielo promesso mai visto. Un religioso crede di essere nato nel peccato come essere impuro e imperfetto per cui si sente perso e bisognoso di essere redento e quindi salvato, uno spirituale sà di essere nato assolutamente puro e perfetto e che deve solo ritrovare quella perfezione dimenticata e sepolta in lui.


venerdì 27 dicembre 2019

GESÙ NAZARENO O NAZIR?

NAZARENO
Gesù viene chiamato anche il Nazareno, nel suo vangelo Matteo ci dice che, dopo la fuga in Egitto al suo ritorno, la Sacra Famiglia non volle fermarsi a Betlemme per paura del successore di Erode e si recarono nella regione della Galilea" in una città chiamata Nazaret perchè si adempisse ciò che è stato detto dai profeti: Sara chiamato Nazareno" (Mt 2,23). Contrariamente a quanto scrive Matteo però non esiste alcuna profezia di tale tenore nel testo biblico. Ben sappiamo quanto vengano i testi evangelici spesso rafforzati, anche in maniera ambigua come la presente, con profezie per provare la discendenza messianica del Cristo.
Ma questa profezia aveva a che fare con un eletto, un Nazir (virgulto) o un nazar (preservato), ma ben sappiamo che esisteva una pratica di persone consacrate chiamate Nazirei, un voto che chiedeva ai suoi addetti di non bere vino, dal mangiare o bere qualsiasi sostanza che contenga traccia d'uva, di radersi i capelli e di non toccare cadaveri. Alcuni son famosi: Sansone, Samuele, Giovanni il Battista... Ma Gesù beveva il vino, si pensi all'eucaristia, oppure quando la gente lo critica e disse di lui che è un beone (Mt 11,18-19). Paolo viene accusato di essere il "capo della setta dei Nazorei" nel mondo semitico (i greco-romani li hanno chiamato cristiani), ma qui entra in gioco allora il movimento degli iniziati: il Nazira, termine che indica uno status iniziatico collegato a una sapiente e misteriosa fratellanza. Quando Luca ci racconta dell'episodio di Gesù tra i dottori si potrebbe ben intendere che Gesù appartenesse a qualche comunità iniziatica a cui era loro sottomesso e con loro cresceva in sapienza e grazie (Lc 2,51). Tante cose su Gesù lasciano pensare che abbia fatto parte di un gruppo o setta ebraica e i Nazareni facevano parte degli Esseni: comunità monastiche che conducevano vita isolata ed eremitica. 

Nell’induismo il corrispondente del Nazir è il Muni che appare nel Rig Veda col significato di “ispirato, toccato dall’impeto o dall’ardore per Dio”, dunque un asceta, un uomo santo, che ha fatto voto di silenzio e si concentra esclusivamente sull’Atman (il Sé). Siddharta (Buddha) era un Muni degli Sakya (Sakyamuni). Gli ebrei non contemplano la castità invece gli esseni sì, per i Nazirei ricercavano la condizione di androigini, l’unione dei princìpi maschio e femmina, facendosi crescere i capelli. Era il segno eminente della loro condizione di “continenza volontaria” come ci mostra Gesù stesso in Matteo 19.12 parlando degli Eunuchi per il Regno dei Cieli. 
I rastafariani sono stati ispirati dalla Bibbia e vedono il voto di nazireato come una raccomandazione di Dio a lasciar crescere i capelli lunghi, ma non tutti i rastafariani sono nazirei e quindi non tutti portano i capelli rasta (dreadlocks), anzi la decadenza è arrivata quando i capelli rasta sono diventati una moda, per cui oggi molti sono rasta soltanto nella pettinatura ma non appartengono alla fede dei rastafariani. 

domenica 8 dicembre 2019

NON MI PIACE PRESTARE I LIBRI, PERCHE TE LI RUBANO.


La prima cosa che possiamo dire della Bibbia è che è un libro che i cristiani hanno rubato agli ebrei (L'Antico testamento); secondo che la Bibbia ebrea, cioè la loro storia fatta con il pentateuco, la Torah e i racconti dei profeti (la Tanakh) è un libro storico che se ben analizzato non parla di Dio, ma di condottieri guerrieri, capi tribù, generali e, di conseguenza, piena di guerre sante, genocidi, eccidi, olocausti e violenza a non finire. Donde la grande difficoltà a credere che il Dio monoteista Amore che viene successivamente distillato nei vangeli, sia quello ereditato dagli Ebrei, anzi è più probabile e logico pensare che sia un interpretazione teologica successiva adattata secondo il bisogno dell'epoca post imperialista romana, quando il cristianesimo metteva le sue fondamenta come religione di Stato. Agostino ha cristianizzato Platone, Tommaso d'Aquino ha cristianizzato Aristotele, nello stesso modo è stato cristianizzata tutta la visione veterotestamentaria della cultura ebraica biblica. Ma i cristiani non se ne accorgono nemmeno della colossale incongruenza che questo passaggio ha creato, perchè come diceva Charles Peguy, "hanno un rispetto così immenso della Bibbia che neppure la toccano" figuriamoci se la leggono... quasi mai, salvo contati ricercatori che fanno l'eccezione che conferma la regola. 

sabato 12 ottobre 2019

GIOGO

CONIUGE
L'etimologia di questa parola ci apre uno spiraglio meraviglioso di comprensione su cosa dovrebbe essere un coniuge. Dal latino cum = insieme e Jugun = giogo dal verbo Jungo unire o mettere insieme. Dunque coniuge è una parola che fa riferimento ad avere sopra un giogo che è il peso della vita, ma portarlo insieme ad un altro, con giogo, il tuo compagno. Ben sappiamo che il giogo era uno strumento usato come mezzo di attacco per mettere insieme due buoi la cui forza e sincronia era meravigliosa e potentissima per arare la terra. Il tuo coniuge quindi è quella persona con cui tu riesci a portare avanti un impegno, a solcare la terra della vita per la semina dei vostri desideri e sogni, è chi ti dà una mano nella fatica, chi ti sta accanto nella difficoltà, chi si supporta e sopporta. Anche nel vangelo Gesù disse: "Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero». (Mt. 11,28-30). Questa citazione fa riferimento ad una forza spirituale, l'amore interiore, che rende la vita di coppia potentissima, armoniosa, unita, capacità che aiutano a far fronte a qualsiasi terreno da arare.

sabato 14 settembre 2019

LA TENTAZIONE E' UN BENE

Secondo i Vangeli, dopo essere stato battezzato, Gesù digiuna per quaranta giorni e quaranta notti nel deserto. In questo periodo Satana lo tenta per tre volte. Ma ci sono die particolari di una bellezza inaudita: a condurre Gesù nel deserto fu lo stesso Dio. Come? sì, avete sentito bene: "Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal Diavolo" (Mt 4,1). Sì è lo stesso Spirito che ci vuole far crescere, non ci meravigliamo, la tentazione non è da evitare, lei ci mostra i limiti che dobbiamo superare, ci rivela quello che noi tentiamo di nasconde a noi stessi, alcune nostre verità scomode. Ancor oggi si dibattono per interpretare la frase del pater nostre "non ci indurre in tentazione" perchè Dio buono non dovrebbe nè potrebbe tentare, quello è il mestiere del Diavolo, ma finchè non capiremo che Dio e Diavolo sono due entità psiche interiori che tutti noi abbiamo, saremo sempre nel dualismo della realtà che ci terrà lontani da una visione unitaria e completa nonchè conciliante e coerente persino con quello che ci può sembrare assurdo o contraddittorio.

sabato 2 marzo 2019

TUTTE LE RELIGIONI HANNO ATTINTO AD UNA FONTE ANTICA

BHAVISHIA PURANA
Avete mai sentito parlare del Bhavishya Purana? In sanscrito significa "storie del futuro" ed è uno dei 18 testi induisti, attribuito a Vyasa (il saggio compilatore), colui che scrisse i Veda.  La sua datazione appare persino in alcuni testi di testamenti dove si donano dei territori che risale persino al secolo V a.c quindi molto più antica della Genesi biblica. E cosa c'entra la Bibbia? Ecco, sentita cosa è scritto nella Sezione 5 – Slokas 16-31 di questo libro:
Il primo “mlechcha” fu Adama, la prima femmina fu Havyavati. Entrambi vivevano controllando i sensi.
Hari costruì per loro un giardino ad Est di Pradana. Questo era lungo quattro Kosa. La vi era un albero Papa.
Kali assunse la forma di un serpente e si avvicinò ad Havyavati e la nutrì (rese fertile) con un frutto avvolto in foglie di Gulara. 
Così Havyavati disobbedì a Vishnu. Questo premise di generare figli che furono chiamati Mlechcha.
Adama visse novecentosettanta anni. Alla morte, insieme a sua moglie raggiunse la sfera superiore.

Vishnu disse: “Il settimo giorno contato da oggi vi sarà il Pralaya (diluvio). Salite voi e la vostra famiglia, salite a bordo di una nave, proteggete voi stesso.
Voi diverrete famoso”. Udite le parole di Vishnu, costruì una grossa nave, lunga trecento Hatha e larga cinquanta Hatha e profonda trenta Hatha.
Nyuha ebbe tre figli, Sima, Shama e Bhavhigha e tutti gli esseri viventi (animali) erano presenti. Meditando su Vishnu, entrò nella nave con tutti i suoi discendenti.

La Genesi biblica? No! Il Bhavishya Purana