Gesù e le Donne

LE DONNE NELLA BIBBIA
Voglio dedicare un album specifico alle donne della Bibbia (Tamar, Rut, Betsabea, la suocera di Pietro, la figlia di Giairo, Maria Magdalena, ecc... ), quelle figure fantasmagoriche, nascoste, persino segregate da secoli alle quali è stato affidato un messaggio ed un mistero che le religioni hanno poi vietato, monopolizzato ed alienato. Nel vangelo sembra che Gesù e la sua compagnia sia una comitiva ed un operare di solo maschi, invece Gesù contrariamente alla tradizione dell'epoca, aveva Donne discepole, istruiva le donne, cosa scandalosa ed impensabile per la sua mentalità. Ed anzi fu a loro che lui affidò i più grandi e portanti misteri della spiritualità.






PERCHÉ LE DONNE NON SONO AFFIDABILI?
Gesù credeva nel potere delle donne, infatti contrariamente alla tradizione lui insegnava alle donne, le istruiva, le accettava tra i suoi discepoli. Per di più, all'epoca la parola delle donne non era degna di credibilità, le donne non venivano chiamate a testimoniare nei tribunali o nel sinedrio, la donna non era affidabile, invece Gesù risorto non appare agli uomini ma alla Magdalena, lui affida ad una donna il potere della credibilità e dice a lei di raccontare ai suoi discepoli che Gesù era risorto. Poverina la Magdalena, sicuramente l'hanno presa per matta, pettegola, raccontaballe. Gesù diede alla donna la parità dei diritti in società a livello giuridico (voto e testimonianza) a livello culturale e spirituale (potevano studiare ed essere discepole quindi poi maestre). Ma poi le religioni che hanno "seguito" Gesù, hanno volutamente dimenticato questo fatto ed anzi hanno sempre segretato ed alienata la donna dalla cerchia del potere spirituale.

LA DONNA COME GREMBO VITALE E MISTICO
Tutte le religione trovano nelle donne una grande forza, alleanza e complicità, per una semplice ragione: la donna sa nel suo intimo che lei stessa è mistero a se stessa, lei dà la vita, concepisce, gestisce la vita, ma può anche distruggerla (come le Parche, quando alla donna viene tolta la bellezza spirituale diventa strega e fa del suo corpo potere di dominio e distruzione). Fin dall'antichità erano le donne le sacerdotesse o mediatrici del divino. La terra era madre come tutta la natura, la Luna era luce o faro femminile nel buio, compagna (madre) nelle notte buie in assenza del Sole (il padre). Lei come Prometeo domina il potere del fuoco: il focolare domestico, la famiglia, grembo di ogni società. Gesù lottò per fare alla donna un posto nella società, a lei affidò la testimonianza della risurrezione, quindi la credibilità nell'amore, alla donna insegnò ad avere un posto tra gli uomini o discepoli. La nostra dimensione psichica femminile (yin) è proprio quella parte cerebrale più attiva per le cose spirituali, artistiche, sensibili, emotive, quindi divine.

RACHELE ... LA MATRIARCA DI ISRAELE
La storia tempestosa di questa donna ci è ben nota nella genesi biblica: L'uomo che l'amava deve condividerlo con la sorella Lia che lo sposa attraverso un inganno, lei per di più la umilia e alla fine quando riesce a dar alla luce dei figli li vede perdere a causa dei fratellastri che lo odiano. Questa situazione patriarcale creata dal padre Labano la forgia nella pazienza ma di più nella sua misericordia: lei non riesce ad odiare, anzi la sua bontà ad un certo punto è esempio per lo stesso Dio (collerico che vuole distruggere quella generazione ribelle.... un Yahve che si comporta come gli dei antichi alla sequela di un Zeus adirato). Rachele nonostante l'oltraggio sopporta ed indirettamente nelle sue preghiera prega per gli infedeli quindi lei non capisce l'ira di Dio contro il popolo. E' lei divina, è lei che adora il vero dio, è lei l'amore, mentre il sanguinario Dio maschilista padre e padrone veterotestamentario ascolta la sua supplica (o meglio si vergogna di vedere una donna che perdona e non vuole fare carneficine pur vittima?!).


TAMAR ... LA SEDUZIONE DIVINA
Una donna che vuole andare oltre le apparenze di fronte ad un patriarca che fa il doppio gioco con grande apparenza (un po come i nostri capi politici e religiosi), questa è l'eroina di Tamar. Lui grande capo in pubblico che vuole la purezza del suo popolo, che però va nelle città straniere ad unirsi con le prostitute sacre di canaan (all'epoca la prostituzione era un rito normale). Lei secondo la legge del cuore è innocente, ma secondo la legge colpevole di essere incinta pur vedova, ma quel che non si sapeva era il fatto che aspettava un figlio dal grande capo patriarca Giuda (lei costretta come tanti di noi a nascondersi sotto i veli dell'illegalità, della solitudine, della ribellione, dell'anticonformismo), lei si era mascherata di donna facile per attirare al suo letto un uomo fintamente difficile. Lei ci dimostra quanto siamo falsi nel nostro privato, lei simbolo dell'ombra che si nasconde in ogni coscienza, Tamar si fa giustizia da sola, senza la legge del Dio sociale, perchè Giuda le impediva di sposare il suo figlio prediletto per riparare la sua vedovanza dei suoi cognati... lei non era la vedova nera che divorava gli uomini, ma non aveva l'uomo che amava e per questo morivano, simbolo delle nostre continue relazioni fallimentari. Tamar appare nella genealogia di Gesù come una matriarca, simbolo della nostra ricerca indipendente verso un futuro che spesso sta fuori legge, fuori la morale, aldilà delle regole: la spiritualità vera spesso si traveste di magia per sedurci e fecondarci il grembo della consapevolezza, ma rimane falsa se si nasconde dietro le parvenze di Giuda. Tamar dimostra che il peccato non è la prostituzione bensì l'uomo che costringe le donne a prostituirsi.

RAAB... LA PROSTITUTA MESSIANICA
Raab, la prostituta cananea, appare come matriarca nella genealogia di Gesù. Nell'antico testamento troviamo un Dio che fa le guerre sante, che consegna Gerico e tutte le città (oggetti, quindi anche i suoi abitanti non sono persone ma carne da macello) in mano agli israeliti, per far vedere la sua grandezza (vale a dire prepotenza politica). Noi seguiamo la vita per questo lodiamo il potere: per PAURA che ci tolga la vita, ecco perchè molti non vedono questo Dio sanguinario falso ed ingiusto dell'antico testamento. Raab era ormai emarginata a Gerico, in quanto prostituta era abbandonata quindi tanto valeva consegnare la sua città alle spie israelite, per cui lei li nasconde protegge e salva nella sua casa, ma in cambio della sua vita e della sua famiglia. Ma l'annuncio di ogni saga non è letterario, se ha colpito un intera popolazione vi si cela un mistero per ogni anima umana. Raab è la breccia nelle nostra mura del cuore, è la parte emarginata, esclusa perchè trasgressiva della nostra anima, è lei che guardava oltre le mura, che fa entrare le spie di Dio (la consapevolezza) per distruggere quel mondo (Gerico) che ci schiavizza e ci emargina. Il Dio d'Israele entra nelle città nemiche attraverso una prostituta, lei a cui dovrebbe condannare, a lei deve la gloria, proprio come la nostra anima potrebbe trovare la luce nei nostri angoli più bui.

RUTH ... UN DIO NAZIONALISTA CHE BENEDICE GLI STRANIERI?
Il Dio d'Israele ha un aria nazionalista, patriottica, per di più semina l'odio l'antipatia e la gelosia tipica dei figli unici (aria di onnipotenza e prepotenza di cui gli ebrei si sono fatti la fama per tradizione): siete figli unici, l'unico popolo eletto, gli altri sono avanzi per i vostri cani da guerra!!!. Eppure se ben vediamo, come le matriarche dei post precedenti, anche Ruth era una moabita, una straniera che aveva la legge vera del VERO Dio insita nel cuore: l'amore, che non ha leggi giuridiche, nè può essere fermato nelle frontiere delle nazioni o dalla pelle di razze diverse. Che cosa non è lo stesso Gesù per gli occidentali che uno straniero (oggi diremmo extra comunitario, disprezzato, sottovalutato, visto come intruso e pericoloso) che ha fatto breccia nei cuori e le mente di tutta la cultura spirituale occidentale?. Il messaggio è chiaro: la religione non è un pensiero che appartiene ad un solo popolo e neppure una pratica burocratica ed istituzionalizzata, ma un modo di vivere l'amore ovunque e con chiunque sia capace di amare., ecco perchè alla fine il Dio "razzista" d'Israele si piega al compiacimento dei fedeli devote e giuste donne straniere come Ruth.

BETSABEA E LE DONNE TRASCURATE
Narrano le Sacre Scritture che un giorno il re Davide, passeggiando sulla terrazza del suo palazzo, vede Betsabea che sta facendo il bagno (il voyeurismo del patriarca d'Israele). Anche se è a conoscenza che essa è moglie di Uria, uno dei suoi soldati impegnato in guerra (il classico uomo che lavora e trascura la moglie), Davide si invaghisce di lei, la invita a casa sua ed ha una relazione con lei. Betsabea rimane incinta ed informa della cosa il re. Davide richiama il marito dalla guerra perché egli dorma con la propria moglie, ma Uria sospetta l'accaduto e si rifiuta di dormire a casa propria. Il re comanda allora al suo generale di sferrare un attacco e di far mettere Uria in prima fila. Ecco come il grande patriarca d'Israele nasconde le due colpe: sotto il cadavere degli innocenti (un po come fanno i nostri governanti oggi). Il comandante ubbidisce e Uria muore durante quest'attacco. Così Davide resta libero di prendere in moglie Betsabea. In quest'azione Davide non ha nulla di diverso da un Zeus che violenta le ragazze di cui s'innamora. Betsabea è vittima della sua solitudine e della sua passione trascurata, come tante donne oggi che si offrono alle lusinghe dei più potenti pur di avere successo compagnia e potere. Si macchia di complice disgrazia.

LA FIDUCIA OLTRE IL PROIBITO
Oggi in mezzo alla folla vediamo tanti con l'emorragia magari mentale oppure sentimentale che non cessano nascostamente di cercare mantelli, idoli da toccare, borsette da comprare, macchine da lucidare (che sprecano tutto il loro patrimonio, proprio come la donna del vangelo che stiamo per analizzare) ... ma finchè non tocchi l'Assoluto la malattia mortale non cesserà.
Un brano conciso ma pieno di significato, una donna che lotta per vivere (aveva spesso tutto il suo patrimonio per guarire di una malattia vergognosa: emorragie interne, il che la rendeva impura e per legge isolata (le donne in mestruo erano ritenute impure e tutto quello loro toccassero per cui dovevano restare segregate), e lei persino vuole toccare Gesù con la sua impurità: questa è fede totale. Pensate a coloro che oggi credono che per far la comunione devi essere purissimo (mentalità farisaica), quando l'atteggiamento spirituale è il contrario: io sono puro perchè il divino mi si concede non perchè io lo accolga, noi non saremo mai puri per natura ma solo per umiltà di accettare questa nostra impurità o stoltezza umana. Gesù poi in mezzo alla folla sembra pazza, chiese chi l'ha toccato... ma, nella calca tutti si strusciano, assurdo pensare chi avrebbe potuto toccarlo invece lui senti questa forza potente di chi lo ama: perchè solo l'amore può toccare in profondità e guarire. Lei rischiò il linciaggio, stava infrangendo la legge, spaccando un tabù sessuale in mezzo alla folla eppure quando Gesù chiese chi fosse stato e lei decide di farsi avanti, uscire dal suo isolamento, di dichiarare apertamente che era dissanguata nell'anima. Gesù dichiara che a salvare questa donna non è stato lui, ma la forza stessa della fede di questa donna, dell'amore che ha avuto che credere, infondo Dio non ti salva ma sei tu che ti devi salvare con la forza che quel Dio ti rivela dentro la tua anima: "Gesù si volse e vedendola disse: Coraggio, figlia mia! La tua fede ti ha salvata".

LA FIGLIA DI GIAIRO NON ERA MORTA MA RIMBAMBITA DALLA RELIGIONE PATERNA
Per la superstizione è meglio credere che si risorge un morto e anche per la religione che si fonda sulla paura della morte, ma se vi dicessero che il vangelo ha un insegnamento simbolico, non letterale, che parla di una morte interiore, quindi di una risurrezione interiore e psicologica, magari o svanirebbe la vostra "fede" infantile o risorgerebbe la vostra vera fede spirituale. Giairo è uno dei capi della sinagoga, quindi la sua figlia doveva essere esempio, modello di moralità, rigida, molto omologata (un po come i bravi fedeli e gli esemplari cittadini). La figlia, dice il racconto, aveva compiuto l'età della maturità ma il padre continua a trattarla come una bambina e la chiamava "figlioletta", il che significa che non la fa crescere, la tratta come una "bimba" da lui dipendente, Gesù invece spacca il tabù e la chiama "fanciulla" cioè donna alzati, risorge alla vita, prendi la tua vita in mano, sei già adulta, potresti anche scegliere marito a prescindere dall'apprensione affettiva della morale e della legge di tuo padre. Quante persone morte interiormente ci sono a giro solo perchè modelli di leggi, precetti, consuetudini culturali e sociali? Seguono la legge dei Capi (il che diranno, la moda, l'abitudine, l'apparenza sociale) sono morti, cioè bambini immaturi, imbalsamati nelle regole genitoriali, culturali, scolastiche e politiche. Gesù lo diceva "non è morta, ma dorme" cioè è rimbambita, "dormire" vuol dire non ha consapevolezza, nè personalità, nè indipendenza, nè carattere proprio. Questa interpretazione viene rifiutata dalle religioni cristiane, perchè a loro fa comodo che i "figlioletti e puppetti fedeli" siano morti di fame spirituale e credano al Gesù taumaturgo che fa miracoli, come gli dei dell'olimpo, e siano soggetti al letto mortale della paura di un Dio potente e vincente, ma intanto questo loro Dio è altrettanto morto come la figlia di Giairo.

LA RICCA IDEOLOGIA DELLA POVERTÀ RELIGIOSA
Il binomio Dio e soldi è incompatibile alla coscienza umana, acqua ed olio, potrete metterli apparentemente insieme mai però farne un unità, quindi non vi ci sarà mai l'integrità. La ragione è semplice: se Dio è amore, la sua essenza è la gratuità e questa non ha nulla a che vedere col denaro la qui essenza è l'interesse. Gesù stesso lo dice che le ricchezze sono INIQUE (Lc 16:9) nessuno onestamente si fa una ricchezza, in qualche modo ha dovuto sfruttare il prossimo o ereditare uno sfruttamento. Tantissime volte Gesù ammonisce di non farsi TESORI in terra, per quanto lodevoli spirituali e caritatevoli siano le ragioni (scuse), alla fin fine i soldi sono la merda del diavolo e corrompono a lungo andare come la ruggine qualunque ferro (specialmente i metalli delicati come le istituzioni religiose). Ecco allora Gesù seduto vicino al TESORO del tempio (non era Dio il tesoro) vale a dire la cassetta delle elemosine. Lui osservava come la folla gettava monete nel tesoro, un modo per farsi VALERE o NOTARE o persino PERDONARE (ahimè, come se lo spirito avesse un prezzo materiale). Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: «In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere». ATTENTI UN ATTIMO: sembra come se Gesù lodasse l'atteggiamento stupido di questa donna invece no. Tutto quello che lei ha per vivere è la sapienza, ma essendo ignorante dà tutto al tempio che vive riccamente dei poveri. I poveri sono sempre stati il patrimonio delle religioni come lo è l'ignoranza del popolo la pietra fondante per i governanti. Se lei ha 2 monete, una logica equa e giusta, dividerebbe a metà: una moneta per te e una per me. Lei no, si dona, non ha nulla da perdere e dona se stessa, lei è ricca dentro, generosa, lei è simbolo dell'umanità ferita, del popolo, della ragione di vita manipolata dai potenti, lei è il vero Dio, un dio miserabile, povero, tergiversato, che non si tiene nulla, persino la divinità ha donato agli uomini (si fece Carne) ma chi vorrebbe un Dio del genere? siate sinceri: che Padre Ricco non si cura dei suoi figli? quanti devoti e fedeli muoiono di fame nel mondo eppur pregano dalla mattina alla sera questo Dio meschino?. Siate sinceri: i poveri pensano ai soldi più dei ricchi e non vorrebbero altro che avere quei tesori, e molti una volta avuti i soldi disprezzano i poveri che erano prima. Cercano Dio come un banchiere che con favori li faccia stare bene, li faccia vincete una lotteria, trovare un lavoro super remunerato. Questo Dio non esiste o meglio, esiste come forma di una ideologia creata dalle religioni e dai politici per tenere a bada i poveri, per farli sognare tesori e con tale ideologia della povertà assuefare l'ira del popolo. Gesù era contro questo Dio borghese, aristocratico, politico, divo, famoso, lui spiega che Dio è contro la povertà, non la anestetizza per farci stare zitti nella fame, al limite ci rivela un Dio che sa vivere come povero ma maledisse la povertà come la dimostrazione dell'egoismo umano che usa l'uomo a suo vantaggio. Dio è quindi quella forza che ha il povero di sapere fare a meno di ogni bene materiale per conquistare un Tesoro interiore superiore che nessuno ti può mai togliere: nessuno vuole la povertà di quella vedova vero?. Ma siamo sincere per l'ultima volta: queste spiegazioni sono una ricchezza intellettuale che al povero non servono e non vanno bene, sono un altra manipolazione mentale, perchè l'impotenza del vangelo sta appunto in questo, che mentre elogia l'individuo, a livello morale, per talune sue azioni di onestà, generosità, sincerità..., lo condanna poi, a livello politico e religioso, a restare quello che è, cioè emarginato, sfruttato e schiavo di tutti, invitandolo ad aver fiducia nelle istituzioni, a non giudicare mai nessuno e a sperare in un premio nell'aldilà, lasciando a dio la punizione dei nemici, ma intanto sembra che questo Dio sia impotente come noi poveri mentre soffriamo e moriamo. Meno male Gesù fece quella finaccia, altrimenti non sarebbe stato nè Dio nè coerente quindi tanto meno povero come noi. In conclusione : il Dio dei poveri NON ESISTE, non se lo possono permettere un Dio, costa troppo a livello umano, esiste soltanto il Dio per i poveri che sanno fare miracoli per sopravvivere.

PARLARE CON LE DONNE IN PUBBLICO
Gesù che parla con le donne in pubblico, sembra un fatto del tutto comune, ma per le consuetudine dell'epoca era un vero scandalo, perchè le uniche donne con cui si poteva parlare in pubblico erano solo le donne pubbliche, cioè le puttane. Ben sappiamo che ancor oggi le donne in oriente quando vanno per la strade e luoghi pubblici sono riservate, molto coperte, camminano persino a qualche metro di distanza dal proprio marito in alcune culture. All'epoca di Gesù le uniche donna che si potevano e si lasciavano abbordare in luoghi pubblici erano le meretrici. In Gv 4,27 leggiamo lo stupore morboso e malizioso che dimostrano i discepoli di Gesù quando lo trovano da solo parlando con la samaritana. Capita anche oggi a chiunque venga visto a giro parlando con le puttane o entrando in un night club, il pettegolezzo, lo scandalo e il mormorio sono alla portata di chiunque, peggio ancora se il malcapitato è una persona moralmente vista come corretta. Ma c'è ben altro, Gesù frequentava feste e cene tra amici, in case che erano del tutto proibite secondo la morale religiosa dell'epoca, perchè una cosa è ben risaputa ma poco detta: in quelle feste o cene le uniche donne presenti erano alcune prostitute che l'anfitrione portava per rallegrare un po' l'ambiente, dunque anche se non ce lo spiegano, state pur sicuri che quelle donne non erano in quel posto per lavare i piatti. In una di queste cene (molto simile ai nostri moderni addio al celibato) a casa di Simone il Fariseo e lebbroso, Gesù conobbe Maria, più comunemente denominata anche di Maddala o Maria Magdalena, e fece di lei una seguace zelante del vangelo.

GUARDATE LA LUNA , IL FEMMINEO, NON STATE A DISCUTERE DI CHI FOSSE IL DITO CHE LA PUNTA, SE DI MARIA DI BETANIA, DI MAGDALA O DI CHISSÀ CHI...

Chi fosse questa Maria Magdalena è un enigma che, come al solito, cerca di diventare una mosca sulla torta, una mosca che gli studiosi, teologi e falsi spiritualisti fanno diventare più grande della torta stessa. Chi fosse lei per i veri intenditori e cercatori della verità, cioè, coloro che vivono lo spirito dell'amore, poco importa, fosse stata Maria di Betania sorella di Lazzaro, la peccatrice da cui Gesù scaccio legioni di demoni, la prostituta con cui banchettava a casa di Simone, è uguale, quel che conta è il messaggio, il significato di quest'anima: l'amore assoluto del femmineo che rischia il tutto non per il tutto ma per nulla.
Lei dopo la morte di questo Amato si reca al sepolcro, la sua presenza dimostra che quell'amore non MUORE e viene ricambiata dalla visione di un Gesù che fa di lei la discepola dei discepoli (ricordiamo che in quei tempi la testimonianza di una donna non aveva valore, perchè la parola di una donna non contava in una società fallocratica maschilista). Eppure Gesù affida a lei la fede: "Va e di ai discepoli che sono vivo". E' la donna che da la vita, è lei che porta in grembo prima che noi vediamo la creatura, i segni della vita.
Meravigliosa l'immagine in cui lei, chiamata per NOME (il che significa toccata dentro) riconosce il suo amore, e vuole toccarlo, ma Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre». Questa scena stupenda mi ricorda il mito di Venere e Psiche, non puoi trattenere l'amore finchè esso non sia totalmente maturo (salito al Padre) non lo puoi cogliere finché non si abbandoni, non lo puoi capire finchè tu non comprenda che è infinito, quindi eterno, incomprensibile.
Questo mondo è una tomba vuota, come quella del Cristo, Dio non vi abita più, è morto. Soltanto chi ha il cuore pieno di quel amore divino saprà riconoscerlo e vederlo tra i fantasmi astratti delle ideologie religiose che infestano l'umanità.

DONNE SACRE, QUINDI SACERDOTESSE, STREGHE, MAGHE, FATE ... 
Il potere psicologico del femmineo nella donna è indiscutibile, lei è più intuitiva, a livello di istinto, cioè materno, è anche molto più profonda e sensibile dell'uomo in generale (eccezione quando l'uomo ha una dimensione Yin sviluppata e la donna una Yang in prevalenza, allora le cose si ribaltano, ma comunque è sempre una questione di potenzialità dell'anima). In una Chiesa istituzionalmente maschilista, di origine anche patriarcale, per di più incastonata dopo l'impero romano in una società politica dove la donna non aveva alcun spazio, era ovvio che alla donna fosse negato il potere di esercitare il suo sacerdozio. La Chiesa afferma che i discepoli erano soltanto uomini e il sacerdozio viene trasmesso da Gesù ai discepoli (come sempre estrapolazioni evangeliche interpretate per uno scopo preciso), ma se leggiamo bene nelle lettere di San Paolo troviamo testimonianze di donne che erano diaconesse, ministre e chiamate apostolo: " Vi raccomando Febe, nostra sorella, diaconessa della Chiesa di Cencre.... Salutate Andronico e Giunia... sono degli  apostoli" (Lettera ai Romani 16, 1 e 7 ) In questo brano il termine apostolo viene ad identificare una donna "Giunia" mentre Febe che era donna viene descritta come diaconessa. Quindi avevano dei ministeri, non è vero che non c'erano donne tra gli apostoli. Inutile e sleale che parole cosi chiare poi vengano furbescamente interpretate a favore del ministero soltanto maschile, tipo: non era diaconessa ma "svolgeva servizio al posto del diacono, come se fosse un diacono, in mancanza del diacono" oppure Giunia e non Giunio maschile perchè è un nome che si può dare anche ad un maschio. Ma Paolo stava scrivendo alle comunità romane dove le donne avevano più libertà delle donne ebree ed orientali. Pensate a Marco e Matteo nei loro vangeli, il primo parla a comunità romane e disse che anche la donna può ripudiare il marito in caso di adulterio, mentre Matteo che parla agli ebrei disse che soltanto l'uomo e non la donna può ripudiare la moglie, perchè la donna ebrea non aveva questo diritto di divorzio. Ma Gesù dà alla donna questa parità di diritti anche nel divorzio (Mt 19, 9 mentre Marco fa un aggiunta a favore anche della donna in Mc 10,12). Non è quindi che la verità cambia ma la verità come il sole si fa strada e splende sempre di più man mano che lo Spirito dell'umanità si evolve. Chi ha mai detto che una donna non può entrare in contatto con Dio? Gesù dicendo che voleva un popolo di sacerdoti ha indicato che se tutti siamo sacerdoti non c'è più bisogno che ci sia una casta setta o gruppo privilegiato di ministri, tutti possiamo accedere al padre: chiunque può parlare con il suo Dio in privato. Ovvio questa prospettiva elimina alla radice una classe di governati e capi religiosi. 




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