La Palestina ai tempi di Gesù

GESÙ NON ERA CRISTIANO
Una mente logica sa benissimo che ai tempi di Gesù non esisteva nè il cristianesimo e tanto meno il cattolicesimo, quindi per comprendere un personaggio, qualsiasi esso sia, dobbiamo sbarazzarci di ogni concetto, ideologia, movimento o fenomeno sia sorto dopo tale personaggio per capire fino in fondo cosa davvero appartiene a quel personaggio e cosa gli è stato affibbiato persino a suo malgrado. Dobbiamo fare un salto mentale ai tempi di Gesù, comprendere la sua cultura d'allora, la società come era formata, quali categorie mentali e credenze erano al dominio e al bando. Dopo questo processo di sverniciatura possiamo partire senza preconcetti ed in maniera imparziale a conoscere il Gesù dell'epoca, qualora fosse anche stato inventato Gesù possiamo cogliere comunque perchè è stato inventato e quale mente geniale lo ha inventato. Quando contemplo Gesù mi sembra di vedere un bel lampadario che lungo i secoli ha accumulato tanta polvere e ragnatele, non illumina come dovrebbe, va spolverato e pulito senza romperlo, come disse il proverbio: non buttiamo via il bambino (Gesù) insieme all'acqua sporca (ciò che di cristiano affatto non è mai stato nelle intenzioni di Gesù). Cerchiamo dunque di calarci nel contesto storico in cui visse Gesù per cogliere il più possibile, senza nessuna interferenza posteriore, l'immagine di questo personaggio.

IL CONTESTO STORICO
Com'era la Palestina ai tempi di Gesù? Era una terra di forti e penosi contrasti. La nazione si trovava sotto il dominio di un regime straniero, l'impero romano e questo per gli ebrei era una profonda umiliazione, una punizione divina, visto che loro erano il popolo eletto da Dio. Loro aspettavano il Messia per essere liberati da questa condizione, come abbiamo però spiegato altrove, Gesù non era il Messia, sono stati i cristiani dopo che lo hanno fatto diventare il loro Messia, non quello degli ebrei, è stata una rilettura posteriori ai fatti. Per capire meglio l'operato di Gesù dobbiamo però capire bene la struttura sociale di quell'epoca. La società era composta di 3 livelli o classi sociali che non corrispondo a pari meriti alle nostre 3 classi sociali (alta, media e bassa), bensì erano 3 categorie o gruppi distinti non per la possessione del denaro, ma per il ruolo che vi si svolgeva:

  1. La classe dominante, composta da 3 gruppi
  2. I rivoluzionari, composta da 3 gruppi principali
  3. I poveri, anche questi in 3 classi o categorie.
Adesso vediamole una ad una in maniera dettagliata ed approfondita:

LA CLASSE DOMINANTE, IL SINEDRIO
In tutte le società esiste una classe dominante, quella detentrice del potere specialmente economico, anche se in quella ebraica era di un potere a stampo religioso, per cui non era quello che per noi è il senato o parlamento, perchè il potere essendo divino assomigliava più ad una teocrazia cioè era Dio chi governava attraverso le sue leggi scritte in un testo sacro. Pero gli ebrei in quell'epoca non godevano di potere perchè soggiogati all'Impero Romano. Comunque le più grandi influenze al potere si dividevano in 3 gruppi: Sacerdoti, Sadducei e Scribi. Adesso vediamo uno ad uno.  

SACERDOTI E LEVITI
Erano i figli della tribù di Levi che si dedicavano al benessere, la cura e i bisogni di tutte le altre tribù. Tra questi c'era il sommo Sacerdote colui che diventava il capo del sinedrio (un po' come il Papa per la chiesa católica o il presidente del concilio o della repubblica per lo Stato). Erano i custodi dell'eredità spirituale secondo la loro legge che era la Torah, gli educatori della parola di Dio, quella che noi conosciamo come Antico Testamento, la Bibbia ebraica (il nuovo testamento è un aggiunta cristiana nella Bibbia). Dunque questi sacerdoti erano pressappoco quello che è il nostro clero in occidente ma avevano voce in capitolo, in senato, un po' come i ministri. Secondo il Tanakh (Bibbia ebraica) il primo sommo sacerdote fu Aronne, fratello di Mosè (XIII secolo a.C.). La carica era ereditaria. Nel X secolo a.C. Salomone depose il sacerdote legittimo e insediò Zadoq, sempre un discendente di Aronne, dando inizio a una nuova dinastia. Dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme che fecero i romani nell'anno 70 il servizio sacerdotale cessò e con esso la carica del Sommo Sacerdote. I sacerdoti lasciarono Gerusalemme e si dispersero in varie città. In seguito anche il Sinedrio cessò di riunirsi e non fu più nominato un sommo sacerdote. Il Sommo Sacerdote presiedeva il Sinedrio che era l'assemblea o raduno di sacerdoti che faceva rispettare la Legge della Torah in ogni suo atto. In epoca romana il Sinedrio poteva giudicare qualunque sentenza ad eccezione della pena capitale. Il sommo sacerdote doveva avere almeno 20 anni, senza difetti fisici e sposato con una donna israelita. I suoi ministri dovevano essere ricchi per evitare di cedere alla possibilità di essere corrotti. Questi erano i sadducei e gli anziani... 

GLI ANZIANI ED I SADDUCEI
Gli Anziani erano dei patrizi, persone altolocate, indicati dalle fonti come capi del popolo, notabili, nobili. Essi avevano un ruolo predominante nel governo della nazione dopo l’esilio, ma la loro influenza nel Sinedrio al tempo di Gesù era alquanto diminuita. Invece i Sadducei erano sacerdoti ma più aristocratici, la più alta influenza nel sinedrio, quello che oggi nei nostri governi sono i più grandi azionisti, i più ricchi, quelli che tirano i fili della carrozza come si suol dire in maniera metaforica. Questi rappresentavano l'eredita economica e materiale o capitalista del popolo. Era ovvio che tra sacerdoti sadducei ed anziani si presentasse spesso una forte tensione di interessi, perchè alcuni cercavano gli interessi del popolo povero e gli altri quello dei ricchi aristocratici. Infatti da tenere presente che spesso questi Sadducei venivano chiamati anche "erodiani" vale a dire i leccapiedi dei romani, facevano le leggi a favore dell'impero chiedendo ai sacerdoti di asservire il popolo sotto i comandi morali dell'ubbidienza e la sottomissione al potere. Non è cambiato nulla, un po' lo stesso che fanno oggi i nostri politici con il clero: a noi ci dicono di pagare le tasse ai banchieri perchè tutto appartiene a Cesare e a Dio non appartiene più nulla perchè Dio è morto e noi poveri i suoi eredi siamo ipotecati al servizio dei ricchi. Appalti e parcelle, tasse ed onorari, erano il pane quotidiano del popolo da pagare al Cesare dietro il silenzio più assoluto e complice del Sinedrio. Se i sacerdoti non avessero fatto il gioco di dominio dei romani avrebbero perso l'impalcatura del loro potere sul popolo quindi pur di averlo lo mettevano al servizio dei romani piuttosto che del popolo, un po' come quello che fanno i nostri politici e la chiesa con il popolo: fanno finta di servici ma sono loro dei burattini che servono i banchieri e le logge.

GLI SCRIBI
Il loro nome corrisponde al greco grammatéus, scrivente, erano i dotti, gli intellettuali, i colti, gli uomini di cultura, i rabbini, i filosofi. Essi non solo si erano dedicati allo studio della Scrittura per acquistarne la conoscenza, ma si erano resi capaci di insegnarla ad altri, ed in veste di esperti affiancavano i giudici in tribunale. Oggi sarebbero i nostri scienziati, i puri laureati, i consiglieri, i periti o esperti. Questo partito però era diviso in due correnti: quelli che ci tenevano ai Sadducei che erano i conservatori, i tradizionalisti, la corrente moderata ostile ai cambiamenti, quelli che noi oggi chiamiamo di destra e poi c'era la corrente opposta quelli di sinistra, il partito liberale, innovatore, progressista, chiamati nel vangelo i Farisei. Ovvio come ogni corrente intellettuale molti degli scribi non erano sacerdoti (così come oggi noi abbiamo tanti pensatori che non sono scienziati o segnati all'albo dei laureati), alcuni erano semplici pensatori, filosofi, sicchè tra il popolo sorsero alcuni farisei che non erano colti quindi non scribi, ma spesso si fa confusione. Questa corrente come spesso capita con gli intellettuali, predica bene ma razzola male, donde l'appellativo di fariseo ad una persona moralmente falsa.
In questa classe dominante appare chiaro che i detentori del potere spirituale e religioso tradizionale ebraico si erano venduti al potere dell'Impero romano e facevano la parte dei ricchi, mentre il popolo allo sbaraglio ubbidiva costretto dalla paura ma vedeva il sinedrio con diffidenza e sospetto. Finchè il popolo fosse sottomesso, l'impero romano lasciava che il Sinedrio facesse la sua parvenza di dominio, in quel modo gli ebrei potevano subire economicamente il peso dei romani ma non dovevano essere costretti per esempio ad adorare l'Imperatore come un Dio, erano liberi di seguire i riti della pasqua, di non mangiare carne di animali come il maiale e via dicendo. I romani erano di mentalità molto aperta, loro accoglievano tutti gli dei dei popoli conquistati (basta vedere il loro Pantheon), bastaba che pagassero le tasse ed i tributi.




I RIVOLUZIONARI AI TEMPI DI GESÙ
Tre erano i gruppi rivoluzionari più noti e distaccati che istigavano l'odio dell'Impero romano che teneva sotto assedio e dominio il popolo ebraico. Erano i malcontenti e sognatori, ispirati dal sentimento nazionalistico, desiderosi di ristabilire il potere dell'antico popolo d'Israele. Le loro proteste e sommosse contro i romani erano mal viste dal loro Sinedrio ebraico, perchè gli anziani avrebbero perso la loro autonomia di fronte ai romani se non avessero sedato l'anima dei loro compatrioti. E di fatto questo avvenne come ben sappiamo nell'anno 70 quando i romani distrussero il tempio di Gerusalemme. I gruppi sono 3: Zeloti, Sicari e Barioniti. Vediamo adesso uno ad uno questi tre gruppi di rivoluzionari:






GLI ZELOTI
Il termine latino deriva dalla traduzione di kanai con il greco ζηλωτής (zelotes), che significa "emulatore", "ammiratore" o anche "seguace" Erano chiamati così perchè pieni di zelo, di fervore, di carisma, ma si distaccavano anche perchè erano di un certo livello sociale, anticonformisti ma figli di buone famiglie, un po' come i nostri hippy degli anni 60, figli di papa stufi di quella vita ipocrita ed agiata ma venduta. Tra i discepoli di Gesù c'era Simone lo Zelota  (Mt 10:4, e Mc 3:18), proprio uno di questi rivoluzionari. Gli zeloti formarono un gruppo politico-religioso giudaico apparso all'inizio del I secolo, partigiani accaniti dell'indipendenza politica del Regno di Giudea, nonché difensori dell'ortodossia e dell'integralismo ebraico dell'epoca. Considerati dai Romani alla stregua di terroristi e criminali comuni, si ribellavano con le armi alla presenza romana nel Regno di Giudea. Tra i discepoli di Gesù si nascondevano quindi dei zeloti ma non è preciso identificare il loro comportamento perchè sotto la parola zelo si puà in senso doppio nascondere anche un fervoro spirituale. Infatti, per esempio, i zeloti usavano anche la violenza, perciò quando Giacomo di Zebedeo e suo fratello Giovanni chiedono a Gesù il permesso di incendiare un villaggio di samaritani dal quale il Cristo e i suoi seguaci erano stati respinti, lasciando intendere fosse quella la norma di comportamento (Luca 9, 51-56) ma nel testo evangelico poi viene addolcito o mascherata questa azione indicando che il fuoco non sarà un incendio doloso ma fuoco piovuto dal cielo da parte di Dio. 

I SICARII
I Sicari erano dei rivoluzionari per lo più provenienti dal Nord della galilea (il sud era più privilegiato con la sua capitale mentre al Nord scarseggiava di più il lavoro), ceto sociale più basso, spesso poveri, dei veri assassini che venivano assoldati per uccidere, infatti il loro nome proviene dal piccolo pugnale chiamato "sica" che portavano nascosto sotto la manica delle lunghe tuniche e usavano nella calca della folla all'occorrenza per fare il loro sporco lavoro. Molti dei discepoli di Gesù si legge nel vangelo erano pronti a colpire armati e brandire la spada o il sica. Lo stesso nome di Guida Iscariota è la conferma perchè in latino iscariota era simile all'aramaico sicari, falsi, traditori, uno che ti colpiva o pugnalava alle spalle. A volte vengono considerati come la fazioni più estremista, violenta e selvaggia dei zeloti perchè lottavano per lo stesso ideale: liberare la terra degli ebrei uccidendo i romani. 

I BARIONITI
I meno conosciuti erano i barioniti, ma erano i più complottisti, la loro politica era l'assalto,la violenza organizzata, mentre gli zeloti facevano proteste in piazza (tipo i nostri scioperi pacifici), i barioniti bruciavano case, spaccavano i banchi al commercio (tipo i nostri terroristi che piazzano bombe). Nel vangelo leggiamo che Pietro era figlio di Iona, ma il termine era ambiguo e aveva un doppio senso camuffato, perchè Bar Iona significa Pietro il Barionita (Mt 16,17), quindi il terrorista, dall'altra parte il suo modo di agire nel vangelo non smentisce il fatto che fosse esplosivo e violento, pronto a colpire con la spada, come quando taglio l'orecchio al soldato romano che voleva arresta Gesù (Gv 18, 10). 
Gesù intreccio saldi e profondi rapporti con questi gruppi (zeloti, sicarii e barioniti), trovando nel loro animo pronto la volontà giusta per agire, la speranza viva e passionale per un ideale più alto e nobile. Gesù non darà risposta alle loro domande, anzi spesso si vede che sono delusi, non capiscono la sua rivolta pacifica, Gesù rivoluzionerà la loro mentalità, semina in loro il dubbio dello Spirito. Infatti si legge nel vangelo: " Il regno dei cieli soffre violenza ed i violenti se ne impadroniscono" (Mt 11,12), era ovvio che queste parole di Gesù accendevano gli animi turbolenti e violenti di questi uomini, ma poi essendo un inconcludente molti lo hanno abbandonato, Pietro lo ha negato, Giuda lo ha venduto. La gente oggi quando pensa ai discepoli di Gesù immagina un gruppetto di bravi ragazzi che fa la carità per le strade, no, assolutamente, erano un branco di scalmanati, ignoranti, violenti e cattive amicizie (arancia meccanica, un Fight Club vero e proprio).

I POVERI
E' la classe sociale più importante in tutte le forme di civiltà finora esistente, misteriosamente sono lo scheletro portante della vita sociale, del peso economico, dello sviluppo e nello stesso tempo, ecco il mistero, restano poveri, senza crescita, senza benessere. Sono la mano d'opera, la materia prima essenziale e vitale, dal loro strato escono le forze armate, lo scudo umano con cui i ricchi e governanti si proteggono. Ai tempi di Gesù questa classi si poteva divide in tre categorie ben precise:
1. I miserabili: la classe più bassa, i mendicanti, i lebbrosi esclusi dalla società, i senza tetto, i nostri odierni barboni, erano la fece della società, malsani, malviventi, vivevano di elemosina, accattonaggio e furti. ".  2. I braccianti: erano i lavoratori a giornata, quelli che venivano ingaggiati e sfruttati per due soldi a lavori estenuanti e schiavizzanti, ricercati dai latifondisti, dagli erodiani, dai romani, dagli ricci aristocratici. Era un po come il nostro odierno lavoro in nero nelle campagne fatto da extracomunitari. 3. Gli artigiani: era quella classe che aveva un mestiere vero e proprio, come il babbo di Gesù, Giuseppe era un falegname, quindi avevano un lavoro organizzato su cui fare prezzi, contratti, scambi. Erano i meno poveri nella società, non agiti ma qualche piccola comodità potevano averla: ricordiamo che Gesù aveva una tunica tutta d'un pezzo, quindi pregiata, senza pezze come quella dei più poveri. Infatti i soldati romani quando spogliarono Gesù si giocano a sorte la sua tunica perchè era un pezzo buono e pregiato.Dunque Gesù apparteneva a quello che noi oggi chiamiamo la classe media, non ricco non povero, eppure lui amava vivere e muoversi tra i più poveri e diseredati, sa il potenziale di speranza e compassione che vi si nasconde nei poveri. Gesù condivide la loro sorte ma non ne fa mai un ideale di ricchezza come faranno poi le religioni: vedono nei poveri il loro capitale, il loro campo dove esercitare la loro carità lasciando sempre i poveri nella loro miseria, servendosi dei poveri come una bandiera per sventolare le loro idee e scopi senza far mai nulla alla fine di concreto per gli stessi poveri. 

UN GRUPPO DI SCALMANATI 
Da quanto detto in precedenza possiamo tirare delle conclusioni. Gesù non avrebbe potuto essere un personaggio inventato dagli ebrei, perchè andava contro tutte le loro regole e fondamenta, non era dalla classe alta per diventare un sommo sacerdote, la sua alleanza con tutti i gruppi terroristi lo rendeva nemico del popolo quindi la figura contraria al Messia promesso. La sua appartenenza alla classe dei poveri lo rendeva senza credibilità, senza potere, senza spazio sociale. Era un pericolo sia per il Sinedrio sia per i romani, perchè i suoi principi erano sia contro la politica dell'oppressore che contro la falsa religiosità degli oppressi, donde la sua lite continua contro scribi e farisei. I suoi discepoli non erano un gruppo di missionari devoti e di sani principi come spesso li immaginiamo, tutto il contrario, era un gruppo di disadattati, grezzi, violenti e persino malviventi (sicuramente sua madre sarebbe stata in pensiero con quelle cattive amicizie). E' in questo contesto distopico, assurdo, antisociale che dobbiamo inquadrare il messaggio e la filosofia di Gesù, altrimenti perdiamo di vista tutta la sua potenza ed essenza. Lui sapeva che se fosse stato identificato come un Messia lo avrebbero ucciso e così fu, non era soltanto una questione spirituale e sacrificale per il perdono dei peccati, era anche una conseguenza sociopolitica, il suo messaggio andava contro la politica dei ricchi e la falsità dei religiosi, i più grandi sfruttatori dei poveri da sempre. 



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