Religione Vs Spiritualità


Jung diceva che le religioni sono sistemi di guarigione per la psiche, infatti siccome l'essere umano per natura è religioso, cioè ha bisogno di credere a qualcosa o qualcuno che lo trascenda e lo faccia superare il suo limite di finitezza materiale, dunque più una persona è spiritualmente sana, come concludeva Jung, più si distaccherà dal bisogno della religione, ma religione inteso come sistema esteriore e comportamento sociale collettivo, non interiore e personale, perchè l'uomo a-religioso è altrettanto patologico, è insito nella nostra natura credere a qualcosa che ci trascenda e ci superi.... tutti noi crediamo a qualcosa o qualcuno (credere a vincere al lotto, credere che la squadra del cuore vince lo scudetto, credere nella tua ragazza, credere ad un partito politico... ecc), chi non crede a nulla è spiritualmente malato, dunque queste credenze si chiamano spesso religioni, alcuni poi le chiamano ideologie, altri passioni.... religione quindi è tutto ciò che tu adori come superiore a te. Per Jung la psicanalisi era la sua religione in qualche modo, una via spirituale che lo ha aiutato a trascendere se stesso!!! Il problema quindi non è la credenza, ma la ragione del perchè si fa e la consapevolezza con cui si crede. L'inizio della salvezza sta quindi nel credere prima in se stessi e da lì ripartire alla conquista della liberazione di ogni falsa credenza.

SEI RELIGIOSO? NO .. SEMMAI  VORREI ESSERE SPIRITUALE
Io non uso la parola religione come una caratteristica dell'anima, bensì come una denominazione sociale e politica di certe istituzioni a carattere sacro. Quindi, che sia ben chiaro. Oggi la parola RELIGIONE (come tante altre prive di testimonianza) ha subito un inflazione nella realtà. Io personalmente non sono portatore di nessuna religione (come Gesù) penso che se viviamo in coerenza con la natura scopriremo un modo di VIVERE che rispecchi la verità. Oggi le religioni si ritengono detentrici monopolizzatrici di questa verità: nel supermercato delle religioni ognuno tira l'acqua al proprio molino, vendono un CORSO per AVERE il divino più che un percorso di vita divina per ESSERE spirituali e divini. Preferisco dire che una persona è spirituale piuttosto che religiosa.

RELIGIONE O SPIRITUALITÀ ?
La religione è basata sul fare l'esperienza di un altro, la spiritualità è basata sul fare la propria esperienza. Nella religione tu finisce per essere soggetto ad un dio, nella spiritualità tu non finisci mai, sei sempre alla ricerca della divinità che ti porti dentro, sei quindi libero, mai soggetto. La religione ti incute dietro la paura con l'inferno, il karma o altro, la spiritualità invece ti da il coraggio di vincere la paura del tuo inferno interiore e ti dà la forza di uscirne fuori e porre fine al karma, dunque il vero essere spirituale parte dall'inferno, ci è già stato, è comprensivo, la sua misericordia nasce dall'inferno vissuto e non dal cielo promesso mai visto. Un religioso crede di essere nato nel peccato come essere impuro e imperfetto per cui si sente perso e bisognoso di essere redento e quindi salvato; uno spirituale sà di essere nato assolutamente puro e perfettibile, deve solo ritrovare quella perfezione dimenticata e sepolta in lui. La religione diventa poi fenomeno di massa, bisogno di conferma sociale, mentre la spiritualità la vive il single nella sua solitudine, è sicuro di se stesso, non fa rumore, non fa proselitismo, vive e basta.

LO SPIRITO DELLA MENTE

Un uomo che parla solo di calcio diciamo che ha uno spirito sportivo, una donna che parla solo dei figli diciamo che ha uno spirito materno, una persona che parla sono di sesso diciamo che ha uno spirito morboso, e via dicendo ... Lo spirito è ciò che pervade e permea l'anima di un individuo (non confondete spirito con anima, sono due cose diverse). Dunque non pensate che la mente e l'anima di una persona religiosa sia per forza spirituale, anzi spesso ne succede il contrario. La mente come i paracaduti, funziona se è aperta, diceva Einstein, quella spirituale oltre che aperta come i fiori dovrebbe profumare di libertà e comprensione. Molti fingono di avere una mentalità aperta, ma in realtà sono spaccati dentro, lo dimostra la loro rigidità, il loro moralismo scandalizzante, il loro perfezionismo puritano e spietato e,infine, la loro irritabilità caratteriale di stampo zitella. Mi dispiace dirlo ma l'uomo religioso non è spirituale, è moralista, perfezionista, crudele, spesso intransigente, farisaico ed così estraneo agli esseri umani nella sua pseudo angelica aureola che è ormai inumano. La spiritualità è una questione personale, la religione invece diventa un fenomeno di massa che per gestirlo ha bisogno di strutture e questo alla fin fine fa sempre diventare la religione un movimento sociale e poi politico ed è qui ormai che lo spirito spirituale si perde. 


AZIONE PERSONALE O MOVIMENTO DI MASSA?
La religione diventa poi alla fin fine un fenomeno di massa, ma ben sappiamo che la massa è impersonale, mentre la spiritualità è non un fenomeno, bensì un esperienza prettamente personale, donde comprendere che, se tutti i condottieri spirituali (Gesù, Gandhi, Budda, Krisna, ecc) erano delle persone che hanno condiviso la loro spiritualità, questa non dovrebbe mai essere accessibile ad un livello massiccio come il fenomeno di massa, appunto perchè personale, farla diventare collettiva è il modo istituzionale per snaturalizzarla. La differenza tra un religioso e un uomo spirituale è che il primo facendo parte di un tutto non si preoccupa più di se stesso, è una pecora del gregge, conta il gregge, l'associazione, mentre l'uomo spirituale conta e punta tutto su se stesso, dunque il primo vive delle apparenze e parvenze o convenzionalità sociali, il secondo invece sulla profondità e realtà del suo vissuto personale. In poche parole, il primo parla per sentito dire (il luogo comune) il secondo parla del suo vissuto (l'esperienza). L'uomo religioso ha una prassi di vita imposta e per questo esteriore, il secondo vissuta quindi interiore, donde sia facile per l'uomo spirituale agire senza costrizione, tutto il contrario del religioso, la sua vita è piena di regole comandamento prassi e riti da compiere secondo un orario; poi finisce nel peggiore dei casi, come nel fondamentalismo, a dover agire persino con la violenza pur di credere che quello che fa sia il vero. 

DOVE E' LA SPIRITUALITÀ DEL SESSO NELLE RELIGIONI?
Non capisco una religione che ha reso il sesso sporco demoniaco ed immondo, quando in realtà se noi siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio ciò vuol dire che il sesso è in Dio in qualche modo, il sesso è una parola o dimensione di Dio, il sesso è sacro, il sesso è in Dio. Dunque un cielo angelico popolato di esseri asessuati capitanati da un Dio incorporeo ed astratto è per logica incompatibile con la nostra natura umana, la nostra comprensione razionale non può arrivarci quindi tanto meno la nostra sensibilità psichica.
   Come possiamo poi pensare che sia l'elitè religiosa capace di regolamentare la vita sessuale dei loro fedeli quando loro vivono nella castità? Se questa castità fosse il coronamento pieno di una comprensione della dimensione corporale fisica e sessuale, allora sì sarebbe ragionevole, ma dalla filosofia nasce invece come un disprezzo per il corpo, una soddisfazione orgogliosa arrogante e talvolta demoniaca del credersi superiori in natura (quasi angelica), ne basta pensare alle atrocità scritte già dai padri della Chiesa rispetto alla donna, il parto, la famiglia, come una vita di seconda mano, di seria B, un male minore. Persone così sante che hanno potuto dedicare la loro vita a Dio grazie a due genitori sporcaccioni che li hanno partorito attraverso il sesso che loro fuggono e incoscientemente o inconsciamente temono. Non ci meravigliamo quindi se le religioni spesso finiscono per essere sessuofobiche, misogine, maschiliste, ombrofobe e d'altra parte pervase di un latente pedofilismo. 

GESÙ ERA LAICO MA SPIRITUALE
I grandi promotori di movimenti sociali, appunto contro il sistema sociale, erano Laici (Abramo e Gesù in primis). La distinzione tra essere spirituale (senza etichette politiche e religiose istituzionalizzate) e religioso, che spesso appartiene a comunità enti e via dicendo, è ovvio, ma laico non è sempre l'opposto a religioso. Il termine Laico è bello, appartenente al popolo, ma la laicità oggi è anche secolare quindi non sempre tende alla spiritualità, esiste il laico anche nella politica, per questo non uso il termine Laico, pur essendo corretto, basta vedere quanti politici difendono la laicità ma sono corrotti, nemmeno un minimo di spiritualità. Nello stesso vangelo Gesù fugge dall'essere nominato re, si nasconde e confonde gli altri quando lo chiamano messia, sapeva il pericolo che porta con se i fenomeni di massa, sono intrinsecamente irrazionali.



UNIONE SI, UNIFORMITÀ NO
Una caratteristiche che distingue l'essere spirituale è che sa riconoscere le altre persone spirituali, l'amore si identifica e sa percepirsi, come una lingua, la sai identificare quando la si parla, il vero sa distinguere il vero. A prescindere dalla razza, l'età e le diverse culture, le persone spirituali non vadano ad etichette, si riconoscono e si sentono unite. I religiosi invece vogliono la uniformità, tutti devono abbraccia gli stessi colori, la stessa fede, lo stesso pensiero, eliminano chi la pensa o la sente in modo diverso, non sanno conciliare la diversità nell'unità, la prova di questo sono le innumerevoli sette e religioni che dichiarano la stessa fede e lo stesso Dio ma mai lo stesso amore tra loro. Tutte le false religioni si dividono e non sono mai disposte ad abbracciare l'altro così com'è, solo la vera spiritualità ci unisce. 


LA VERITÀ RESA PROPAGANDA DIVENTA AUTOMATICAMENTE BUGIARDA

"La propaganda non considera l'individuo, ma la massa, essa mira non all'intima trasformazione delle persone, ma alla diffusione in adunate oceaniche di slogan che dettano regole di pensiero e di comportamento; il suo scopo non è l'incontro dell'Io con il Tu, ma l'uniformità di un "sì" privo di relazioni"

- Eugen Drewermann -








Abbiamo bisogno di una liberazione non per MEZZO della religione,ma DALLA religione, perchè le religioni si sono fondate sulla nevrosi ossessiva collettiva di avere PAURA di un Dio oltre che onnipotente anche prepotente che esige la sofferenza e il sacrificio come mezzo di riconciliazione.




LA RELIGIONE E' FILOSOFIA, 
LA SPIRITUALITÀ E' VITA

Gesù non ha mai cercato i docenti, ma amici chiamati discepoli, non ha fatto di loro dei professionisti e non ha dato lauree o ministeri, ma ha dato loro il cuore come pegno di forza e chiese loro di non farsi mai chiamare maestri; la sua vita non era una dottrina su cui discutere e fare dogmi e litigare chi avesse la Verità in tasca e lo Spirito di Dio in pugno, ma la sua vita era comunicazione di esperienze vitali. Il cristianesimo si è prostituito quando si è fatto della vita di Gesù una dottrina e un dogma nelle mani di esperti ministri che controllano la verità secondo il loro piacimento, chiamato ispirato e guidato dal Dio medesimo.



SUPERSTIZIONE O FEDE ?
Oggi con religione s'intende superstizioni (ciò che è sopravvissuto, deviato e incompreso) di una sapienza perenne di cui ci è rimasto solo una vaga e distorta idea, che riuniva scienza e sacro, fisica e metafisica, ecco perchè oggi in mancanza di una vera religione le persone finisco sempre per tornare all'idolatria, la magia e la superstizione, persino tante religioni di grande spessore sociale (come il cristianesimo o la fede musulmana) vengono vissute con questo stampo superstizioso: Dio agisce contro la natura, la dominerà, farà miracoli infrangendo le leggi della stessa natura che creo, ecc... La spiritualità invece si basa sulla Fede, piena accettazione della natura persino del male, della morte e delle malattia, anzi incluso l'assenza di Dio.








La Religione ricrea artificialmente un mondo spirituale, ma siccome è teorica, basandosi su prediche, studi, analisi esegetiche e filosofiche, insomma sul mondo platonico delle idee, allora non si concretizza, è virtuale, illusorio e per tanto deludente alla fin fine, in una parola la RELIGIONE E' L'ASSENZA DELL'ESSENZA. Mentre la SPIRITUALITÀ è tutto il contrario, e cioè è l' ESSENZA DELL'ASSENZA, è il sentire, il vissuto, il verbo incarnato, la vita, il reale. Chi concepisce Dio là fuori da qualche parte se lo deve catturare in un mondo immaginario, Dio però no è fuori di tè ma vive dentro di te, se lo scoprire sarai tu ad essere catturato e posseduto da questa energia.





Religione è parlare alla gente
Spiritualità è parlare con la gente.
Religione è parlare di Dio,
spiritualità è parlare con Dio.
Religione è capire la vita

Spiritualità è vivere.













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