Gesù non era il Messia

IL GESÙ STORICO SMARRITO ATTRAVERSO I SECOLI 



Faccio una premessa: A prescindere dal fatto che Gesù sia o meno esistito, quello che vorrei mettere in risalto è il valore supremo del suo pensiero e della sua sensibilità, quindi il suo modo di vivere e pensare. Ancor di più, vi dico, che qualora Gesù non fosse esistito, allora colui o colei che l'ha inventato, questi sarebbe per me comunque un Gesù e ugualmente degno di ammirazione, contemplazione ed attenzione. 

SIAMO FIGLI DEL NOSTRO TEMPO
Per molti Gesù non è nemmeno esistito, è un personaggio inventato. Ma come vedremo in questo album, Gesù è una personalità così ricca che inventarla in quel contesto storico era presso che impossibile (almeno per un ebreo), se non fosse davvero esistita. Non è come Dio che, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo per salvarci dalla nostra rovina e del nostro auto suggestionarci mentalmente che esiste Uno perfetto che risolve le nostre debolezze, ma ancor di più è così magnifica la sua personalità e il suo pensiero che una mente ebraica per quanto brillante, non avrebbe potuto inventarlo, appunto perchè Gesù andava oltre, superando di molto, la mentalità ebraica.

OGNI COSA E' LA SOMMA DEL SUO PASSATO E NULLA E' COMPRENSIBILE SE NON ATTRAVERSO LA SUA STORIA (Teilhard de Chardin) 
Impossibile capire chi era Gesù se non ci caliamo nel suo contesto storico, conoscere qual era lo stille di vita della sua società, le loro abitudini, la loro mentalità, perchè tutti noi siamo in qualche modo o condizionati negativamente o trasformati positivamente dal contesto sociale e culturale in cui nasciamo e cresciamo. E' da ottusi valutare un orientale con le mie categorie occidentali, oppure persino un ortodosso con le mie credenze da cattolico, sicuramente i miei giudizi sarebbero parziali, sbagliati e soggettivi. Se volete conoscere un personaggio per quello che è, dovete per un attimo spogliarvi di tutte le vostre credenze, categorie, abitudine, ideali, pensieri ed essere recettivamente trasparenti.

LA PALESTINA DI GESÙ
La grande contraddizione: l'ebreo è nazionalista da morire, crede di essere un popolo eletto da Dio, donde la sua tendenza esclusivista, indipendente e fondamentalista. Eppure la Palestina è quasi sempre stata succube da tanti governi stranieri: i babilonesi con Nabucodonosor, gli egiziani che occuparono per moltissimi anni la parte sud della Palestina, poi greci e infine, ai tempi di Gesù, i romani (per non parlare ancor oggi il conflitto interno tra Palestina ed Israele). Loro interpretavano queste invasioni come punizioni divine a causa della loro infedeltà a Dio. Dio li abbandonava nelle mani dei nemici. Ma loro aspettavano sempre il Messia, il condottiero che avrebbe ristabilito il regno di Davide, quindi un leader POLITICO. Infatti Messia significa "unto" ed era il rito di ungere con olio il capo del Re proclamato secondo il rituale veterotestamentario. ATTENZIONE: gli ebrei non si aspettavano un Messia spirituale, un salvatore di anime come noi oggi spesso lo intendiamo e vediamo. Se non abbiamo ben presente questo contesto non possiamo capire alcune incongruenze del vangelo.

GESÙ CANDIDATO POLITICO O SPIRITUALE ?
Da quanto detto precedentemente possiamo capire che gli ebrei nel Messia aspettavano un leader politico che li liberasse dal dominio dei romani (Messia = l'unto, il Re, il successore di Davide), che restituisse il potere al loro Dio, che promuovesse l'economia, che riducesse le tasse, un po come noi con i nostri politici odierni. Niente quindi a che vedere con un Messia spirituale, quella è una nostra rilettura, uno spostamento religioso tardivo, loro volevano un salvatore sociale economico e infine nazionale non spirituale come lo intendiamo noi. Giovanni Battista predicava l'evento di un Messia regale che operava secondo giustizi o rivoluzione: "la scure è già posta alla radice degli alberi; ogni albero che non porta buon frutto, sarà tagliato e buttato al fuoco" (Lc 3,9), dunque un re che punisce, spazza via l'immondizia e ribalta la situazione a favore del vecchio regno di Davide. Gesù non fu capito neppure dai suoi connazionali quindi neppure da molti che dopo hanno tergiversato il suo ideale: "Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù" disse Gesù. Giovanni 18:36

SMARRIMENTO E CONFUSIONE DI GIOVANNI BATTISTA
Giovanni Battista predicava con la sua ascessi e penitenza il ritorno del Messia, ma sembra che anche lui fosse confuso, perchè prima dichiara Gesù Messia: "Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo" (Gv 1,29), ma poi il Battista dubita di Gesù, vede che non avviene il colpo di Stato, che lui promuove la pace e non la guerra, che è misericordioso e non giustiziere, che persino Giovanni viene arrestato ed allora disse: "Sei tu Gesù colui che doveva venire o ne dobbiamo ancora aspettare un altro?" (Lc 7,19). Quindi Giovanni non parlava di remissioni di "peccati" in senso spirituale, anche lui aveva una visione sociale, dunque peccati come malfunzionamento della legge, poveri tartassati e via dicendo. La stessa cosa (come vedremo altrove) capitò con gli apostoli di Gesù, avevamo in mente un sistema sociale e politico non religioso, litigavano tra di loro chi sarebbe stato a destra del trono (consigliere comunale o sindaco?). Ma anche se sono passati 2 mila anni ancor oggi in religione e in politica si ha una mentalità utilitaristica di questo messia o condottiere tutt'altro che spirituale. Gesù viene ancor oggi tergiversato in questo aspetto: un Dio che ci faccia stare bene, senza malattie, senza tasse, senza nemici e ci colmi di comodità e ricchezze.

GESÙ NON ERA IL MESSIA 
L’interpretazione del ruolo del messia oggi è, dunque, completamente diversa da quella che se ne dava in passato. Ma i cristiani continuano a coltivare una idea astorica di Gesù, sviluppatasi nel corso del tempo e consacrata, ad esempio, dalla Chiesa cattolica fino a divenire “senso comune”. Non è l’unica. Ma, come ogni dato del senso comune, è estremamente difficile da contraddire. Intanto, si persevera nell'errore.
Da quanto detto sopra quindi possiamo concludere che l'idea che noi oggi abbiamo di Messia non combacia per nulla con quella degli ebrei, e chi aspetta Gesù ancor oggi come un condottiere o una meteorite divina che colpirà con l'Armaghedon la terra e finirà con tutto il male per ristabilire un nuovo ordine non farà che illudersi e sbagliarsi per anni or sono. 


PREDICAZIONE, NON CAMPAGNA POLITICA

Gesù inizia la sua predicazione annunciando la venuta di un "regno celeste" quindi spirituale ma non terrestre!. Gli ebrei invece aspettavano un regno politico, l'avvento che ripristinasse il regno di Davide che li liberasse dal dominio del romani, aspettavano meno tasse, lavoro remunerativo e sviluppo economico, quindi un po quello che aspettiamo ANCORA oggi tutti noi dai governati politicanti: un supereroe!. Infatti man mano che Gesù avvisa che l'ora è giunta, i discepoli credevano ad un colpo di Stato (Lc 22,35_38.49) per questo credendo che dovevano assediare la città chiedevano: "Signore dobbiamo colpire con la spada?" ... quindi chiedevano le strategie dell'attacco e i piani di battaglia, infatti gli hanno detto : "Signore ecco 2 spade" , mentre Gesù si vede ormai scocciato dalla loro testardaggine rispose: "Basta".



ATTENZIONE PERICOLO: DIO E' IN GIRO

Gesù ci ha messo in guardia e ci ha detto di stare molto attenti nè dalle prostitute, nè dai guerriglieri, nè dai sicari, nè dai ladri, ma specialmente dai predicatori patentati di Dio (gurù, preti, santoni) e dai politicanti (ricchi e politici). "Guardatevi da coloro che amano passeggiare in lunghe vesti" (Mc 12,38). Le lunghe vesti stavano ad intendere in quell'epoca i giudici, i sacerdoti, gli intellettuali scribi e la classe dominante. Questi personaggi hanno con Dio un rapporto solo burocratico, di professione. Per loro Dio è un mezzo (di dominio) non un fine (di liberazione), il loro ministero è un obbligo, un lavoro, per questo amano per comandamenti, per professione, la loro bontà è convenzionale e di facciata sociale. Gesù per questo va contro la classe religiosa e politica, non contro i peccati della gente semplice. Gesù voleva avere accanto dei discepoli, non dei docenti o professionisti laureati, perchè il vero cristianesimo non è una dottrina, ma una comunicazione di vita esistenziale, un rapporto tra persone vive libere pacifiche ed amabili, nulla a che vedere con istituzioni, perchè così è venuta la mostruosità della ortodossia, la lite tra sette o chiese che lottano per avere la verità in tasca, mentre l'esistenza va avanti senza alcun cambiamento. Per questo Gesù disse: "Allora se qualcuno vi dice: "Ecco, il Cristo è qui", oppure "È là", non gli credete" (Mt 24,23), cioè non ve lo devono dire solo a parole, ma ve lo devono dimostrare con la loro vita armoniosa, libera, gioiosa, pacifica, amorosa...

NON HO MAI DETTO DI ESSERE DIO, MA IL FIGLIO DELL'UOMO
In tutto il vangelo non troviamo mai l'affermazione che Gesù sia Dio, questa è un'interpretazione lavorata, ricucita ed incastonata attraverso passaggi evangelici rafforzati con il cemento armato della teologia cristiana. Due sono le prassi e manifestazione di Dio con l'umanità: la prima è politica e la seconda è laica; la prima è Dio che si incarna, crea istituzioni, delega il suo potere a rappresentanti e questi governano, gestiscono e finiscono per manipolare nel nome di Dio al popolo, è il connubio politica-religione, quindi non vi meravigliate se il Faraone in Egitto schiavizzava tutti perchè era il figlio di Dio, se poi l'imperatore Costantino usava il simbolo della croce sugli scudi dei soldati per andare in guerra, se l'inquisizione spagnola uccideva senza prove le streghe, se i nostri presidenti vanno alla messa la domenica mentre durante la settimana mandano i missile sull'Ucraina o la Palestina, se fanno morire di fame il popolo e poi vanno a visitare il Papa e Lui invece di rifiutarsi e mandarli all'inferno li riceve tutti davanti ai giornalisti e la tv: tutta politica religiosa. Hanno usato Gesù per sacralizzare la cultura e la mentalità del popolo, in maniera di soggiogarlo nel nome dela bontà, l'amore, la carità, il sacrificio, ecc... La seconda invece è l'uomo che incarna l'energía trascendentale e diventa divino (questo era Gesù), questo è il figlio dell'Uomo, uno che realizza in pienezza la sua natura. Non è Dio che ti viene a cercare, sei tu che lo trovi e lo realizzi, non è un fantasma che aspetti che ti faccia miracoli, sei tu che metti in pratica l'amore e fai miracoli. Gesù non disse mai di essere Dio, lo dicono i cristiani, i teologi e anche nel vangelo Gesù ce lo ricorda, quando Pilato gli chiese se era Dio: "Pilato dunque rientrò nel pretorio; chiamò Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?» Gesù rispose: «Dici questo di tuo, oppure altri te l'hanno detto di me?» (Giovanni 18, 33-35). Gesù è morto perchè gli altri l'hanno accusato di farsi un Dio e il cristianesimo continuò con questa calunnia fino a farla diventare un dogma di Fede. Capite adesso la differenza tra prassi burocratica istituzionalizzata politica religiosa e pratica spirituale individuale laica? Nella prima Dio resta un fantasma inattivo, un ideologizzazione, uno strumento di potere (il Dio dei governanti) nella seconda Dio è la forza psicologica e spirituale della persona che si realizza interiormente. 






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